Mia madre m'aveva accompagnato per qualche settimana a Venezia e - siccome vi può essere bellezza tanto nelle cose più umili come nelle più preziose - vi godevo impressioni analoghe a quelle che tanto spesso, un tempo, avevo provate a Combray, ma trasposte su di una tonalità affatto diversa e più ricca. Quando, alle dieci del mattino, venivano ad aprirmi le persiane, osservavo divampare, invece del marmo nero delle risplendenti ardesie di Sant'Ilario, l'angelo d'oro del campanile di San Marco. Rutilante per un sole che lo faceva apparire quasi insopportabile alla vista, con le sue braccia spalancate, mi enunciava, per quando fossi stato, mezz'ora più tardi, sulla Piazzetta, una promessa di gioia, più certa di quella che forse una volta ebbe l'incarico di annunciare agli uomini di buona volontà. Finchè restavo a letto potevo vedere solo lui, ma siccome il mondo è appena un vasto quadrante solare dove un solo segmento soleggiato ci permette di dire che ore sono, fin dal mattino presto pensavo alle botteghe di Combray sulla piazza della chiesa che, alla domenica, stavano per chiudere quando giungevo per la messa, mentre la paglia del mercato aveva un forte odore sotto il sole già caldo...
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MARCEL PROUST
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"Ai turbamenti della memoria sono legate le intermittenze del cuore".
M. Proust
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"Proust è uno scrittore il cui sguardo è infinitamente più sottile e più attento del nostro e che ci presta questo sguardo per tutto il tempo che noi lo leggiamo".
ANDRE' GIDE
http://www.libriacquaviva.org/
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