Libri Acquaviva

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poesia, romanzi, racconti, filosofia

lunedì 13 giugno 2011

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo L'ARTE DI AMARE LA VITA poesie di saggezza comune ACQUAVIVA

L'ARTE DI AMARE LA VITA
Tra la pioggia e l'oscuro
il tempo volge quasi sempre al brutto.
I grattacieli son tutti bagnati
e Milano sembra una dama assonnata
che non ne vuole sapere di alzarsi
e essere contenta.
Mi viene da essere triste
e così continuo a andarmene a ramengo in tram
per le periferie.
Quando lasciai la mia Puglia
non lo sapevo mica
che mi sarei scordato del sole malandrino
a tutte le ore del giorno.
Ora me ne sto seduto in vettura
e guardo la luce pallida
fluttuare come un campo di erba gialligna.
Le nuvole girano gravide e nere
come tante clienti squattrinate per la sera dei bagordi.
Comitive allegre, bottiglie di birra, noccioline,
rose rosse, emigranti stonati.
Corse e lentezze su entrambi i marciapiedi della strada.
Asciugo il vetro appannato con la mia mano
e osservo le basse sfere finalmente ingranare
per i tafferugli soliti, le notizie slabbrate,
le angosce dei telegiornali già in onda a gran cassa.
Così improvvisamente decido di filarmela indietro
alla chetichella.
Come son felice la sera
a tornare a casa dalla mia bella e i bambini.
Quando i pensieri la smettono di contorcersi
 tutti gli affari del mondo
perdono la loro colossale fatua importanza,
quando il cuore è felice
anche la santa verità diventa una pezza vecchia
che non serve più a nulla.
"Ma facendo questo
tu manchi al tuo dovere di filosofo",
mi ha detto un mio amico collega
a scuola stamattina.
"Me ne fotto della filosofia, gli ho risposto,
Io è solo la vita che amo".
E con ciò credo di essere
il più grande pensatore vivente,
peccato che preferisca essere solo
un insignificante poeta vagabondo,
senza arte nè parte
e pure con parecchi debiti in giro.
Ma non si può avere tutto dalla vita,
e detto in confidenza,
io manco ci penso di striscio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Poesie di saggezza comune che invitano a rallentare molto nella vita
per apprezzare le mille cose preziose e magnifiche che possediamo già e sono già nostre, piuttosto che inseguire le mille stupide e ridicole cose che non sono nostre e mai potranno esserlo per il semplice motivo che il destino ha già deciso così per noi, ma anche perchè quelle cose sono davvero impossibili da raggiungere, come quel cane che inseguiva sempre l'uccello che volava, lui correva ma l'uccello volava, e lui più correva e più quello volava avanti...
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