Libri Acquaviva

Libri Acquaviva
poesia, romanzi, racconti, filosofia

mercoledì 2 dicembre 2015

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo, poeta e romanziere milanese

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
romanziere
Milano, dicembre 2015

NATALE racconto

illustrazione per 
NATALE racconto
di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

on Google Books

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo NATALE racconto ACQUAVIVA, 2015

  NATALE

   aveva nevicato per tutto il giorno quella volta e la sera in casa faceva un freddo tale che mi vedevo il fiato mio stesso salirsene al soffitto in sottili volute. non era davvero mai capitato così. sembrava che poco ci mancasse che si mettesse a nevicare addirittura in casa. faceva pure un buio pesto, per strada chissà perché non avevano manco acceso le lampadine pubbliche. in via pecci della vecchia cara Acquaviva. il fatto era che avevamo pure poca legna sulla terrazza quella volta, come se non bastasse. e quindi il camino era spento, per risparmiare. 
   mio padre Michele era un bel po' che se n'era andato già a letto. e tossì un paio di volte così forte che mi sembrò che tremassero i muri da quella parte. non mi pareva che avesse cenato quella sera. la luce della sua colonnetta era molto fioca e mi sembrava che si fosse ficcato la testa sotto l'imbottita, una coperta massiccia che ogni volta che mi trovavo sotto mi sembrava di soffocare.
   era la sera di Natale e io dovevo avere proprio 10 anni. era proprio l'anno della mia quinta elementare, col maestro Clemente Quatraro, che s'era appena operato al fegato. e io pure mi ricordo che non me l'ero mica passata troppo bene quell'anno. il 1965, aiuto!.....
......    .....
....... ......

on Google Books

lunedì 26 ottobre 2015

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo IL PANE QUOTIDIANO poesie ACQUAVIVA

nel forno della vita cuoce il pane
e sogna,
brucia ogni peccato
e poi sulla tavola
si offre a noi
con tutta la sua passione,
ricordandoci a volte l'estasi dell'amore
di nostra madre e di nostro padre.
quando presente con l'amore
c'erano i baci
che ci hanno insegnato a camminare,
le attenzioni e le premure
che ci hanno insegnato a parlare.
mentre le lingue dei morti ora
non ci danno proprio niente.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

sabato 10 ottobre 2015

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo GLI ULIVI DI ACQUAVIVA Acquaviva

    NOE' E IL RAMOSCELLO D'ULIVO

     Dopo il diluvio universale, quando le acque si ritirarono e l'arca si fu adagiata sulla vetta di un altissimo monte, si dice il monte Ararat, nell'attuale Turchia, Noè mandò un corvo a perlustrare la terra per assicurarsi che Dio avesse cessato con la sua ira verso gli uomini e così decidere di mandare liberi i suoi e tutti gli animali che se ne stavano con lui ancora al sicuro. Ma il corvo non tornò, preso dal suo egoismo, non ritenne utile tornare per dare la buona nuova ai suoi compagni, per questo il corvo è segno di malaugurio ancora oggi. Così Noè, perse tutte le speranze che il corvo tornasse, mandò in volo la colomba che poi tornasse lei a dire cosa aveva visto in giro per il mondo. E la colomba tornò, dopo non molto, con un ramoscello di ulivo nel becco, a significare che la vita era ripresa sulla terra e che Dio aveva cessato nella sua ira contro gli uomini e mandava il ramoscello di ulivo in segno di pace e di bene per le sue creature. Così Noè abbassò i ponti levatoi alla sua arca e mandò tutti liberi per il mondo, sia tutti gli animali che tutti gli uomini che erano con lui.
    E ancora oggi, ragazzi, il ramoscello di ulivo è un segno di pace per tutti i popoli della terra e per tutti gli uomini di buona volontà
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 5 ottobre 2015

Wanda Luban VIA DEL CORALLO poesie ACQUAVIVA


Cedono le pareti,
Segui Ecate, la Rossa.

I suoi tre volti
di sangue intingono
il crocicchio.

Nel ventre della terra
è una città sepolta
che implora luce.

* * *


Largo Maestoso
è il respiro del mondo.

Immettiti in via del corallo.
E' a metà strada
Fra via della stella
e la Meta.

* * *


ESILIO

Fra indolenti cuscini
frugavi
spazi infiniti
con lo sguardo.
E all'ora del te'
spegnevi la radio.
Dai tuoi cari
nessun suono
nessun lamento.

* * *


A chi mi ha preceduta
hai suggerito
di sacrificare i lunghi capelli.
Troppe fantasie
li aggrovigliavano.

Tu eri Paride.
Mi hai teso la tua anima
Un filo d'oro
per cingermi i fianchi

E un fiore chiuso,
lo stelo eretto
Come chi richiede
amore per sbocciare.

* * *


FARO

Ora ti ergi
Identico
al mio cospetto.

Colonne ti sostengono.

In sogno
ti ho incontrato stanotte.

Incredula, barcollo.
La luce serve a me
per non cadere.

* * *

Siamo folgore e corallo

WANDA LUBAN

Wanda Luban L'ESILIO DEL TUONO poesie ACQUAVIVA


Un branco di cervi
fissa, immobile
un gruppo di corvi.

Le torve ali
giocano a dama
con gli steli d'erba.

Vorrei dipingere
l'attimo che precede
la guerra.

Prima che le corna
trafiggano l'aria.
E il corvo rida.

* * *


Poesia,

Cornice
lasciata cadere
da incuranti 
dei.

Non coagula
il sangue

Fra gli umani.

* * *


Dimmi, è il tuo respiro
che scorre nel mio cuore?

Tuo il vento
che di polline cosparge
le pietre
per farne altari sognanti?

E quel sontuoso viale
di soli
in attesa di essere issato
fra le nuvole?

Noi, sappi
Non temiamo la rotta.

* * *


Sono nata domani
Quando la pietra scioglierà
la frana.
Mi piace pensare
che ieri è davanti
quando la luna
ti fa strada.

WANDA LUBAN 

giovedì 17 settembre 2015

SI ALZA IL SIPARIO


Si alza il sipario:
https://books.google.it/books?id=TSyLCgAAQBAJ&dq=milan+blus+bann&hl=it&source=gbs_navlinks_s

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo MILAN BLUS BANN romanzo ACQUAVIVA, 2015 edizione economica in volume unico, pg. 1382

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
MILAN BLUS BANN
romanzo
ACQUAVIVA, 2015

edizione economica
in un volume unico
senza illustrazioni
1382 pagine

romanzo su Milano, 
sull'Università Statale, sull'Amicizia,
sulla Filosofia vissuta come verità esistenziale, sull'Utopia sgangherata degli artisti underground,
sulla saggia ironia che ci salva sempre,
qualsiasi cosa accada...
ON GOOGLE BOOKS:
https://books.google.it/books?id=TSyLCgAAQBAJ&dq=milan+blus+bann&hl=it&source=gbs_navlinks_s

martedì 18 agosto 2015

martedì 4 agosto 2015

BUONA ESTATE 2015 DA LIBRI ACQUAVIVA


GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO L'arte di amare la vita poesie ACQUAVIVA




L'ARTE DI AMARE LA VITA

Tra la pioggia e l'oscuro
il tempo volge quasi sempre al brutto.
I grattacieli son tutti bagnati
e Milano sembra una dama assonnata
che non ne vuole sapere di alzarsi
e essere contenta.
Mi viene da essere triste
e così continuo a andarmene a ramengo in tram
per le periferie.
Quando lasciai la mia Puglia
non lo sapevo mica che mi sarei scordato del sole malandrino
a tutte le ore del giorno.
Ora me ne sto seduto in vettura
e guardo la luce pallida
fluttuare come un campo d'erba gialligna.
Le nuvole girano gravide e nere
come tante clienti squattrinate per la sera dei bagordi.
Comitive allegre, bottiglie di birra, noccioline,
rose rosse, emigranti stonati.
Corse e lentezze su entrambi i marciapiedi della strada.
Asciugo il vetro appannato con la mia mano
e osservo le basse sfere finalmente ingranare
per i tafferugli soliti, le notizie slabbrate,
le angosce dei telegiornali già in onda a gran cassa.
Così improvvisamente decido di filarmela indietro
alla chetichella.
Come son felice la sera
a tornare a casa dalla mia bella e i bambini.
Quando i pensieri la smettono di contorcersi
tutti gli affari del mondo
perdono la loro colossale fatua importanza,
quando il cuore è felice
anche la santa verità diventa una pezza vecchia
che non serve più a nulla.
"Ma facendo questo
tu manchi al tuo dovere di filosofo",
mi ha detto un mio amico collega
a scuola stamattina.
"Me ne fotto della filosofia, gli ho risposto,
lo è solo la vita che amo".
E con ciò credo di essere
il più grande pensatore vivente,
peccato che preferisca essere solo
un insignificante poeta vagabondo,
senza arte né parte
e pure con parecchi debiti in giro.
Ma non si può avere tutto dalla vita,
e detto in confidenza,
io manco ci penso di striscio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

on www.google.play.com








Giuseppe D'Ambrosio Angelillo MILAN BLUS BANN romanzo ACQUAVIVA

"MILAN BLUS BANN" romanzo
di giuseppe d'ambrosio angelillo
3 volumi, 1370 pagine circa,
illustrato
Acquaviva, 2015

   "Milan" è Milano in dialetto milanese
   "Blus" è la ricerca sul linguaggio, libero per eccellenza, slang giovanile, una specie di gramelot fondato sulla lingua più intima e soggettiva dell'autore, assemblata in una specie di parlato senza schemi e senza convenzioni, quanto di più antiletterario si possa immaginare, oltre le marmellate linguistiche imposte da questo folle editing che ci tiranneggia tutti. l'autore sostiene: "ci vogliono controllare il linguaggio perché ci vogliono controllare la coscienza". ma un romanzo senza libertà è semplice intrattenimento anemico.
   "Bann" è banda in dialetto acquavivese, dialetto di un paese di contadini, luogo d'origine dell'autore. "Bann" in slang americano significa pure pubblicazione.

    "MILAN BLUS BANN", romanzo ritratto di una città che è anche egregio melting pot di tutta quanta l'italianità. ponte tra metropoli e campagna, tra provincia e mondo. romanzo ritratto della periferia profonda milanese, romanzo ritratto di una realtà underground che va molto aldilà di quel che potrebbe caratteristicamente raccontare. romanzo ritratto della Statale di Milano, un tempo una delle migliori Facoltà di Filosofia d'Italia.
     una famiglia ebraica disastrata,
     una redazione balorda di un giornalaccio porno
      una scuola talmudica di periferia
       un poeta scalcagnato e vagabondo milanese
        un professore di filosofia universitario che forse è stato il migliore filosofo d'Italia, senza che mai sia stato rilevato dagli onori della cronaca intellettuale nazionale. in mezzo a un mare di traditori e voltagiacchette, mezze calzette, poggiabicchieri, semplici e insulsi portaborse, amanti della fama e del potere parruccone delle università, il solo che l'autore abbia conosciuto nella sua vita sempre e appassionatamente fedele al suo grande Maestro. un esempio di dedizione alla filosofia fondata esclusivamente sulla propria esistenza e autenticità.

    "MILAN BLUS BANN", ironia, riflessione, affabulazione, filosofia vissuta alla Spinoza. un romanzo d'altri tempi, alla scuola feconda dei romanzieri europei dell'800, ma calato vita e pensieri nel tempo attuale in cui ora siamo immersi.

    di imminente pubblicazione su "GOOGLE PLAY" e su "GOOGLE BOOKS".

    care lettrici, care lettori, caso mai vi imbattete in questo romanzo, risultando di vostro piacimento, fate passaparola,
perchè con l'"ACQUAVIVA" tutto è rigorosamente autoprodotto, quindi libero e indipendente e originale.

GDA

primo volume 887 pagine, 32 illustrazioni
on GOOGLE BOOKS
https://goo.gl/SGMCCT

martedì 16 giugno 2015

SOGNO SULLA CITTA' poesie e raccontini ACQUAVIVA

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
SOGNO SULLA CITTA'
poesie e raccontini
ACQUAVIVA

"O sogno che mi stai dietro l'occhio
per fecondare dappertutto questa città
che si crede un'imperatrice,
mi fai volare alto
per raccattare la moneta d'oro dell'angelo sorridente,
mi fai parlare con i morti
per mostrami l'invincibile logorrea della vera vita,
mi prendi per un filosofo di strada
che fa ridere le prostitute
e non si crede inferiore a nessun diavolo
che vuole sfondare la porta della cantina
di tutte le nostre ombre segrete".
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

on http://soldatorock.blogspot.com

giovedì 11 giugno 2015

DETTI DI GESU' Acquaviva

"Chi vede il fratello vede Dio"
GESU' DI NAZARETH

DETTI DI GESU'
Acquaviva

(extracanonici)

venerdì 15 maggio 2015

LEONARDO A MILANO Acquaviva

" e so che infiniti ce n'è,
che per soddisfare a uno suo appetito
ruinerebbero Iddio con tutto l'universo".
LEONARDO
LEONARDO A MILANO
aneddoti, raccontini, facezie
(a cura di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo)
ACQUAVIVA

lunedì 4 maggio 2015

Avram Opinskij POESIE DI UN MATTO Acquaviva

FAZZOLETTO BIANCO

La poesia è un fazzoletto bianco
in tasca all'uomo,
fa l'uovo
e salta di cassa in cassa,
dove far il pulcino
e buttarsi nell'abisso della vita.
Le parole sono spari neri nell'anima dell'uomo
fa lo scheletro nel brodo della figlia,
passa di gabbia in gabbia
e l'operaia con il fazzoletto 
della poesia in faccia
butta il pulcino
nella pentola del soldo.
AVRAM OPINSKIJ

POESIE DI UN MATTO
Acquaviva

giuseppe d'ambrosio angelillo SIMONE WEIL Acquaviva

"La vita non necessita di essere mutilata per essere pura".
SIMONE WEIL

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
SIMONE WEIL
Acquaviva

lunedì 20 aprile 2015

Samuele Nonnis ALLA FINE DEL PAESE UN CAMPO poesie ACQUAVIVA

"Per sentieri di terra chiara mi sono mosso
nei bei giorni".
SAMUELE NONNIS

La Sardegna, la campagna, la Poesia.

DOSTOEVSKIJ L'Affittacamere romanzo ACQUAVIVA


"L'Anima degli altri è una tenebra".
DOSTOEVSKIJ

Le fantasticherie di un giovane innamorato nella miseria quotidiana di una grande città.

giovedì 9 aprile 2015

Andrea Lo Vecchio LA CANZONE DELL'ANIMA Acquaviva

"... Quando mi bastavano
cinquanta lire in tasca
per comprarmi anche il mondo.
Quando la speranza
era cielo, pane, stanza ed io
inseguivo il mio sogno..."
ANDREA LO VECCHIO

Ricordi e piccoli ritagli di vita di un compositore che nella sua lunga carriera ha fatto cantare l'Italia...

sabato 4 aprile 2015

BUONA PASQUA, AMICI!

BUONA PASQUA A TUTTI, AMICI!
DOVUNQUE VOI SIATE
QUALUNQUE COSA FACCIATE,
NON DIMENTICATEVI
DI TENERE CON VOI UN CARO 
BUON LIBRO!
POSSIBILMENTE "ACQUAVIVA"! 

tutti i Libri Acquaviva
on Google play:
http://goo.gl/8we4L2

cerca qui il libro che ti interessa

giovedì 26 marzo 2015

lunedì 9 marzo 2015

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo CARTOLINE DI MILANO poesie, quadretti, raccontini ACQUAVIVA

Milano somiglia ad Atene,
ma se non conosci Atene
di Milano non capirai mai niente
GDA

POESIE D'AMORE 3 Acquaviva

"All'amore non si resiste
perché le mani
vogliono possedere la bellezza 
e non lisciare tramortite
anni di silenzio.
Perché l'amore
è vivere duemila sogni
fino al bacio sublime".
ALDA MERINI

giovedì 26 febbraio 2015

MONNA LISA TRUCCATA
by Soldato Rock

finanzia la Bellezza Italiana nell'originale modo di far libri  "Acquaviva"
di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
compra qualche e-book da Google Play di "Libri Acquaviva",
curiosa tra il suo catalogo on line
su Google Books
https://play.google.com/store/search?q=g.+d%27ambrosio+angelillo&c=books

venerdì 13 febbraio 2015

IL DORMIENTE, LO SVEGLIO E L'ILLUMINATO poesie di giuseppe d'ambrosio angelillo ACQUAVIVA

giuseppe d'ambrosio angelillo
IL DORMIENTE, LO SVEGLIO E L'ILLUMINATO
poesie
ACQUAVIVA

"Chi sa molto soffrire sa molto osare".
VAUVENARGUES

BOCCACCIO


"L'animo dell'uomo a seguir l'alte cose fu creato, dunque avanzarsi e non avvilirsi dee".
GIOVANNI BOCCACCIO 

BOCCACCIO


"La gente è più acconcia a credere il male che il bene".
GIOVANNI BOCCACCIO

giovedì 12 febbraio 2015

LIBRI

"Un'anima senza libri ha poca dignità,
ha qualcosa in fondo di molto squallido,
le sarà forse estranea qualsiasi bellezza".

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo ACQUAVIVA raccontini contadini e storielle paesane

"Non piantar che un albero,
solo quello, sempre quello:
la vite".
proverbio contadino acquavitano

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
ACQUAVIVA
raccontini contadini e storielle paesane
Acquaviva, 2015

circa 1000 pagine, illustrato
(prossimamente per Libri Acquaviva).

martedì 10 febbraio 2015

SICILIA racconti, favole, proverbi ACQUAVIVA

"La verde isola Trinacria,
dove pascola il gregge del sole".
OMERO, Odissea, XI

SICILIA
racconti, favole, proverbi
ACQUAVIVA

grazie agli amici siciliani di Milano
per la realizzazione di questo libro

venerdì 16 gennaio 2015

BAUDELAIRE I Fiori del Male poesie ACQUAVIVA

L'ALBATROS.
Sovente, per divertirsi, i marinai catturano
degli albatros, grandi uccelli marini che seguono,
indolenti compagni di viaggio, 
il bastimento che scivola
sugli abissi amari.
Appena deposti sulla tolda, ecco questi re dell'azzurro,
inetti e vergognosi, lasciar miseramente penzolare
ai loro fianchi, come remi, le grandi ali bianche.
Com'è goffo e fiacco questo viaggiatore alato! Lui,
già tanto bello, com'è comico e brutto! L'uno gli provoca
il becco con la pipa, l'altro imita, zoppicando,
l'infermo che volava!
Il Poeta è simile al principe delle nuvole,
che vive fra le tempeste e si ride dell'arciere;
esiliato sulla terra fra grida di scherno,
le ali di gigante gl'impediscono di camminare
BAUDELAIRE


20 acquarelli a colori
on www.books.google.com

sabato 10 gennaio 2015

RIMBAUD Una stagione all'inferno ACQUAVIVA

L'IMPOSSIBILE
Ah! Quella vita della mia infanzia, la via maestra in ogni tempo, sobrio in maniera sovrannaturale, più disinteressato del migliore dei mendicanti, fiero di non avere né paese, né amici, che sciocchezza erano. - E me ne accorgo soltanto!
Ho ragione di disprezzare quei brav'uomini che non perdono occasione di una carezza, parassiti della pulizia e della salute delle nostre donne, oggi che loro sono così poco d'accordo con noi.
Ho ragione di tutti i miei sdegni: per questo io me ne evado!
Io me ne evado!
Mi spiego.
Ieri ancora sospiravo: "Cielo! Ma ne siamo proprio assai di dannati quaggiù! Io ne ho passato già del tempo in loro compagnia! Li conosco tutti. Ci riconosciamo sempre, ci disgustiamo l'uno con l'altro. La carità ci è sconosciuta. Ma siamo cortesi, le nostre relazioni con il mondo sono corrette". C'è da stupirsene? Il mondo! I mercanti, gli ingenui! - Noi non siamo disonorati. - Ma gli eletti, come ci riceverebbero? Ora c'è gente arcigna e gaia, falsi eletti, se per accostarli ci occorrono audacia e umiltà. Sono i soli eletti. Ma non sono benedicenti!
Essendomi ritrovato due soldi di ragione, - passa presto - mi accorgo che il mio malessere proviene dal non essermi figurato abbastanza in tempo che siamo in Occidente. Le paludi occidentali! Non che io creda alla luce alterata, alla forma estenuata, al movimento turbato... Bene! ecco che il mio spirito vuole a ogni costo caricarsi di tutti i crudeli sviluppi che subì lo spirito dalla fine dell'Oriente in poi... Ne ha voglia, il mio spirito!
... I miei due soldi di ragione sono finiti - Lo spirito è autorità, vuole che io sia in Occidente. Bisognerebbe farlo tacere per concludere come volevo.
... ... ...
ARTHUR RIMBAUD

Dino Campana CANTI ORFICI poesie ACQUAVIVA

La giornata di un nevrastenico (Bologna)
La vecchia città dotta e sacerdotale era avvolta di nebbie nel pomeriggio di dicembre. I colli
trasparivano più lontani sulla pianura percossa di strepiti. Sulla linea ferroviaria si scorgeva vicino,
in uno scorcio falso di luce plumbea lo scalo delle merci. Lungo la linea di circonvallazione passavano
pomposamente sfumate figure femminili, avvolte in pellicce, i cappelli copiosamente romantici,
avvicinandosi a piccole scosse automatiche, rialzando la gorgiera carnosa come volatili di bassa
corte. Dei colpi sordi, dei fischi dallo scalo accentuavano la monotonia diffusa nell'aria. Il vapore
delle macchine si confondeva colla nebbia: i fili si appendevano e si riappendevano ai grappoli di
campanelle dei pali telegrafici che si susseguivano automaticamente. 
DINO CAMPANA