Libri Acquaviva

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venerdì 24 ottobre 2008

Dostoevskij: I Kamazov -tomo secondo- (Pagine: 506)

"L'ASSURDO"

Faremo adesso un passo indietro e due avanti. Vorrei illuminare più a fondo e meglio, effettivamente ne vale la pena, un'idea originale di Dostoevskij che è questa:
"La vita può anche non avere senso, ma non per questo perde il suo valore".
E' una convinzione, è un'idea appunto nuova, come le chiamava lui, assolutamente dostoevskijana e permette a Dostoevskij di analizzare e di comprendere a fondo il Nichilismo e allo stesso modo tentare di superarlo.
Questo e abbastanza importante perchè Dostoevskij non risponde al Nichilismo, nel senso che non da la certezza dell'uscita dal Nichilismo, assolutamente no, però rimane all'interno della stessa domanda che il nichilista pone, cioè: "Questa vita vale la pena di essere vissuta?". Naturalmente il nichilista tende a rispondere "No, non vale la pena di essere vissuta perchè il senso non esiste". Anche a questa affermazione Dostoevskij non rimane disarmato e risponde:
"Bene, può anche non esserci il senso. La vita vale la pena di essere vissuta lo stesso".
In questo si inserisce anche la rivolta di Ivan Karamazov, da incanalarsi in questo campo problematico.
Volevo soffermarmi un pò su quest'idea che effettivamente è un'idea assolutamente dostoevskijana. Perchè di solito come ci si atteggia davanti al Nichilismo? O eludendo la domanda del Nichilismo, cioè facendo finta che non ci sia, oppure facendo risplendere di luce che, tutto sommato può anche risultare abbastanza falsa, abbastanza ipocrita, la risposta. Cioè, quanto più illuminate è la risposta, che il senso c'è e quindi tutte le ragioni, tutte le pratiche intorno a questo senso della vita, tanto più si sbiadisce la domanda del nichilista.

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