PECOS BILL
C'era sto sciopero dei ferrofilotranvieri quella sera. Ma qualche autobus l'ATM fece pure in modo che andasse. E alla fine anch'io riuscii a trovare un mezzo che mi portasse da porta Genova fino a Piazza Negrelli, nei dintorni delta quale a quel tempo abitavo.
E manco ci portò fino a Piazza Negrelli quel dannato autista, ci scaricò già a via Watt davanti al circolo dei biscazzieri. Che doveva tornare in fretta indietro a prendere gli altri balordi ancora fermi ad aspettare e a bestemmiare l'intero calendario.
Ma anche noi che eravamo arrivati smontammo non senza masticare qualche amaro commento sui dubbi gusti sessuali dei dirigenti ATM, dei loro autisti e di seguito anche sulle loro consorti e parentela varia.
E cosi anch'io alzai il passo e con il mio zaino di libri me la svignai verso via Lodovico il Moro, avevo da scarpinare occhio e croce ancora per un paio di chilometri.
Me ne andavo di buona lena pensando a chissà cosa avrei mai trovato nel frigorifero o nella credenza. Era un bel pezzo the non facevo la spesa e da qualche sera accozzare insieme una cena stava diventando come vincere un terno al lotto.
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