L'ARTE DI AMARE LA VITA Tra la pioggia e l'oscuro il tempo volge quasi sempre al brutto. I grattacieli son tutti bagnati e Milano sembra una dama assonnata che non ne vuole sapere di alzarsi e essere contenta. Mi viene da essere triste e così continuo a andarmene a ramengo in tram per le periferie. Quando lasciai la mia Puglia non lo sapevo mica che mi sarei scordato del sole malandrino a tutte le ore del giorno. Ora me ne sto seduto in vettura e guardo la luce pallida fluttuare come un campo d'erba gialligna. Le nuvole girano gravide e nere come tante clienti squattrinate per la sera dei bagordi. Comitive allegre, bottiglie di birra, noccioline, rose rosse, emigranti stonati. Corse e lentezze su entrambi i marciapiedi della strada. Asciugo il vetro appannato con la mia mano e osservo le basse sfere finalmente ingranare per i tafferugli soliti, le notizie slabbrate, le angosce dei telegiornali già in onda a gran cassa. Così improvvisamente decido di filarmela indietro alla chetichella. Come son felice la sera a tornare a casa dalla mia bella e i bambini. Quando i pensieri la smettono di contorcersi tutti gli affari del mondo perdono la loro colossale fatua importanza, quando il cuore è felice anche la santa verità diventa una pezza vecchia che non serve più a nulla. "Ma facendo questo tu manchi al tuo dovere di filosofo", mi ha detto un mio amico collega a scuola stamattina. "Me ne fotto della filosofia, gli ho risposto, lo è solo la vita che amo". E con ciò credo di essere il più grande pensatore vivente, peccato che preferisca essere solo un insignificante poeta vagabondo, senza arte né parte e pure con parecchi debiti in giro. Ma non si può avere tutto dalla vita, e detto in confidenza, io manco ci penso di striscio. | |
martedì 4 agosto 2015
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO L'arte di amare la vita poesie ACQUAVIVA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento