NATALE
aveva nevicato per tutto il giorno quella volta e la sera in casa faceva un freddo tale che mi vedevo il fiato mio stesso salirsene al soffitto in sottili volute. non era davvero mai capitato così. sembrava che poco ci mancasse che si mettesse a nevicare addirittura in casa. faceva pure un buio pesto, per strada chissà perché non avevano manco acceso le lampadine pubbliche. in via pecci della vecchia cara Acquaviva. il fatto era che avevamo pure poca legna sulla terrazza quella volta, come se non bastasse. e quindi il camino era spento, per risparmiare.
mio padre Michele era un bel po' che se n'era andato già a letto. e tossì un paio di volte così forte che mi sembrò che tremassero i muri da quella parte. non mi pareva che avesse cenato quella sera. la luce della sua colonnetta era molto fioca e mi sembrava che si fosse ficcato la testa sotto l'imbottita, una coperta massiccia che ogni volta che mi trovavo sotto mi sembrava di soffocare.
era la sera di Natale e io dovevo avere proprio 10 anni. era proprio l'anno della mia quinta elementare, col maestro Clemente Quatraro, che s'era appena operato al fegato. e io pure mi ricordo che non me l'ero mica passata troppo bene quell'anno. il 1965, aiuto!.....
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