ATTO PRIMO.
Gaie gioiose, nostalgiche, allegre, felici, pensierose, dolorose, talora drammatiche, ma sempre vivaci, s'inchinano alla ribalta della sua vita di oggi.
Lei vive nel presente. Non c'è preoccupazione per il futuro: i suoi novant'anni la premuniscono anzi, la rassicurano.
Era stata ideatrice e disegnatrice di stoffe, il suo lavoro per la "michetta": meglio che essere una mediocre pittrice.
Un misterioso filo aveva ordito di trame diverse la sua tela. Scampoli di leggeri lini, ruvide stoffe, sete di gioioso oro, broccati, velluti di profondo viola, frammista talora a nere tele slabbrate e stracci, stracci irrecuperabili...
Irrecuperabili? No, mai dire "Oramai! Arrendersi? Perchè è tanto difficile, faticoso, il combattere? Avanzare sino alla fine della vita: La divina Speranza. La costa fatta di scogli a picco sul mare, si disegna in piccole baie laggiù sino al Magra. Un bianco merletto di schiuma si frange in candidi spruzzi, rumoreggiando. Lei contempla dall'alto della sua magica casa. Da lontano, da molto lontano nel campo, arriva un rumore inquietante.