ANGELI
Un mio amico poeta una volta mi disse:
"Se pensi di essere un angelo
nessuno più potrà mai farti niente.
La tua faccia diverrà trasparente,
quando ti ficcheranno un coltello nel cuore
tu ti metterai a ridere.
Ti sembrerà tutto una sciocchezza:
e i tradimenti
e le cattiverie
e le atroci menzogne.
Un angelo non conosce inferni.
Per lui tutto è ricchezza e amore.
Se sei solo
basterà guardarti la mano quando dona
e sarai già in compagnia.
Se ami
sei un saggio
anche se sei un grande ignorante.
Anche un pezzo di sale in una cisterna di lacrime
ti sembrerà
lo spirito nascosto di un sorriso felice".
"Sei sicuro?", gli chiesi.
"Certo", disse lui.
Lui studiava libri di tutti i generi,
specialmente quelli di teologia
e esoterismo.
Stava in estrema periferia,
tra fabbriche in disuso
e palazzi diroccati.
Era sempre curioso
e tranquillo come un gatto.
Quando ci salutammo
ci sorridemmo
e ci stringemmo forte la mano.
E allora tirai fuori una decina di angeli
da una mia tasca di pantaloni
e glieli misi sulla spalla.
Lui quasi ci rimase secco,
quelli cominciarono a sfarfallare subito
intorno a lui.
"MADRE MIA!", eslamò lui.
"Ciao. Ci vediamo", gli dissi io.
Io presi un tram
e me ne andai a casa.
Anche il tram era pieno di angeli,
e per scherzo dopo un pò
presero a far volare il tram
sopra la città.
La gente sbalordiva
ma gli angeli sorridevano
e volavano per conto loro felici
come fanno d'altronde
un pò tutti gli amori
di questo mondo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
.
Uno spaccato della vita della metropoli contemporanea tra bene e malvagità, tra innocenza e peccato, tra arte e finzioni, tra superfemmine e televisioni, tra passioni e angosce: praticamente una tempesta continua di amanti folli in libertà.
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